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Testi, Fùlvio.

Letterato italiano. Nel 1613 pubblicò la raccolta poetica Rime, dedicata in prevalenza a temi morali e civili, alla quale nel 1617 aggiunse una serie di poesie in lode di Carlo Emanuele I di Savoia e della sua politica antispagnola. Tali poesie, tuttavia, insieme alla pubblicazione de Il pianto d'Italia, uscito nel 1615 e ormai concordemente attribuito a T., provocarono un incidente diplomatico: il duca di Ferrara, infatti, per non incorrere nell'ostilità della Spagna, condannò il poeta e lo costrinse a ritrattare. Ciononostante nel 1619 T. fu nominato virtuoso di camera presso lo stesso duca e, successivamente, segretario di Stato; per l'abilità dimostrata nello svolgimento dei suoi incarichi fu premiato con il conferimento di un feudo e del titolo di conte. Nel 1646 stabilì trattative segrete con i Francesi e, scoperto, fu imprigionato, morendo poco dopo. Nel 1655 fu pubblicata la Raccolta generale delle poesie, che mostrano l'evoluzione dello stile di T. da un gusto vicino ai moduli marinistici al classicismo ispirato all'esempio di Chiabrera, ma modulato su toni eloquenti e talvolta enfatici. Di T. rimane anche il dramma L'isola di Alcina (1636) (Ferrara 1593 - Modena 1646).